Distanza: 12,6 chilometri.
Dislivello: + 400 metri.
Punto di partenza: Parcheggio Loc. Stazzi – Monte Subasio.
Adatto a famiglie: il percorso è adatto a famiglie anche con bambini da 8 anni in su con predisposizione alla camminata.
Attività da fare: birdwatching sulle praterie sommitali; punto di decollo per parapendio lungo il percorso.
Accessibilità: punto di partenza con mezzi propri. Il percorso non è adatto a essere percorso in carrozzina. È percorribile in jolette.
Da Assisi si seguono le indicazioni per Monte Subasio e, una volta superato l’Eremo delle Carceri, si prosegue per 4 chilometri e si raggiunge il parcheggio.
L’itinerario ad anello attraversa le praterie secondarie che coprono interamente l’area sommitale del Monte Subasio che, con la sua posizione strategica sulla Valle Umbra, permette di spaziare vedute a 360° verso tutta l’Italia centrale, come una balconata.
Si parte dal parcheggio Loc. Stazzi, posto a 1083 metri sopra il livello del mare, dove è ben evidente la prima delle statue bronzee dedicate agli elementi che si trovano lungo il percorso. Interessante, proprio a ridosso del piazzale, Colle San Rufino, uno dei più evidenti castellieri umbri, sede di importanti ritrovamenti archeologici, fra cui il notissimo Marte del Subasio.
Si prosegue lungo la strada panoramica, in salita fino al primo tornante e si avanza per circa 300 metri costeggiando il bosco, dove si incontra il sentiero 361.
Si prosegue ulteriormente attraverso le praterie che, man mano che si sale, si aprono su suggestive vedute della catena appenninica con meravigliosi panorami sui Monti Sibillini e, nelle giornate più terse, anche fino al Gran Sasso.
Un altro aspetto interessante dell’itinerario è rappresentato dai maestosi fenomeni carsici del Monte Subasio. Il sentiero costeggia un inghiottitoio, fino a raggiungere la vetta dove sono posizionati dei pannelli che illustrano tutte le cime e i gruppi montuosi individuabili dal Monte Subasio.
Si prosegue verso le antenne per il sentiero 350 e, una volta raggiunta la strada panoramica, si arriva alla seconda statua bronzea del percorso, dedicata al vento.
Da qui il sentiero 350 attraversa l’area più suggestiva del Parco, il Mortaro Grande e il Mortaiolo, popolarmente ritenuti, anche in tempi non lontani, dei crateri vulcanici, ma che in realtà sono stupendi esempi di doline, fenomeni carsici dovuti alla natura calcarea delle rocce del territorio. Le acque delle precipitazioni, che sono naturalmente e leggermente acide, infiltrandosi nelle fessure, hanno dissolto le rocce calcaree, generando una morfologia simile a grandi imbuti, secondo un meccanismo ben visibile su ogni suolo calcareo e, massimamente, nel Carso, che dà il nome al fenomeno.
Il Mortaro Grande misura sull’asse maggiore circa 300 metri ed è profondo 60 metri. In epoche passate, insieme alle altre depressioni, veniva utilizzato come riserva di ghiaccio, attraverso il deposito di neve pressata al proprio interno e poi coperta.
L’itinerario prosegue ancora sul sentiero 350 fino a Fonte Bregno, dove è posta la terza statua, dedicata all’acqua. Il sentiero prosegue al limite fra il bosco e la prateria fino alla Croce di Sassopiano, punto panoramico d’eccellenza sulla Valle Umbra e Assisi.
Da qui, per lo stesso sentiero, si raggiunge il rifugio di Vallonica e, abbandonato il sentiero 350, percorrendo la sterrata, si torna al punto di partenza.