Trecento ebrei furono salvati grazie allo spirito dell’accoglienza francescana di Assisi.
Entrando nelle sale del Vescovado, dove è allestito il Museo della Memoria, Assisi 1943-1944, si respira proprio questa sensazione. Una sensazione che riporta indietro nel tempo al terribile periodo della Seconda guerra mondiale quando, sfollati da ogni parte d’Italia e d’Europa, arrivarono nella città serafica per cercare aiuto.
La mostra, ideata e curata da Marina Rosati con i testi di Annabella Donà, è stata realizzata dall’Opera Casa Papa Giovanni, fondazione della Curia di Assisi. È costituita da documenti inediti, foto, riconoscimenti, saggi e oggetti di quel periodo storico e dei vari personaggi che si spesero in prima persona per salvare gli ebrei. Nella mostra si parla di Don Aldo Brunacci, già fondatore dell’Opera Casa Giovanni, che negli anni ha mantenuto viva questa memoria; dell’allora vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini che tirò le fila dell’organizzazione clandestina che, spontaneamente, si era venuta a creare; di padre Rufino Niccacci, frate minore, padre guardiano del convento di San Damiano; del podestà di Assisi Arnaldo Fortini; del colonnello tedesco Muller; degli ordini religiosi; del frate conventuale padre Michele Todde e tutti gli altri che si prodigarono per salvare la vita a tante persone, destinate altrimenti alla deportazione. Uno spazio importante è ovviamente dedicato anche a Luigi e Trento Brizi, i tipografi assisani che stamparono i documenti falsi per gli ebrei. Insieme alle immagini e ai riconoscimenti, è esposta anche l’antica macchina tipografica con cassettiere, taglierina e timbri.
Questa unione corale di intenti e di sforzi fece di Assisi un punto di riferimento importante, dimostrando quella fraternità francescana che le è propria. La mostra, tutta in doppia lingua (italiano e inglese) prevede, oltre agli scritti, anche una parte video con approfondimenti sul periodo storico e con interviste ad alcuni dei protagonisti raccolte prima della loro scomparsa, all’interno delle quali raccontano in prima persona cosa fecero per salvare gli ebrei.
Audioguida: no
Visite guidate: sì, su prenotazione
Lingue visite guidate: italiano, inglese, francese
Servizi igienici: sì
Infopoint: sì
Shop: sì
Punti ristoro: sono presenti macchinette automatiche
Guardaroba: no
Accessibilità: parziale
Orario nei mesi di febbraio e marzo:
aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 16:30;
sabato dalle 9:00 alle 16:00.
Domenica chiuso.
Biglietto intero: 3,00 euro.
Biglietto ridotto: 2,00 euro, bambini tra i 4 e i 10 anni, over 65, possessori di Assisi Welcome Card.
Biglietto gratuito: bambini sotto i 4 anni, residenti del comune di Assisi, persone con disabilità.
Piazza del Vescovado, 3
Il Museo della Memoria si trova all’interno del Vescovado, in pieno centro storico.
A piedi: l’edificio è facilmente raggiungibile a piedi da ogni punto della città.
In bus: a 750 metri dalla fermata della linea C Largo Properzio; a 230 metri dalla fermata della linea A-B, Piazza del Comune.
In macchina: solo i veicoli autorizzati possono accedere al centro storico di Assisi. Il parcheggio più vicino è quello a pagamento di Porta Mojano.