Assisi, Spello, Nocera Umbra e Valtopina sono alcuni dei comuni più affascinanti e ricchi di storia dell’area del Monte Subasio.
Assisi
Immersa nel cuore verde del Monte Subasio, tra natura, colori e giochi di luce, la “città serafica” costituisce un autentico paesaggio culturale tutto da scoprire.
L’intero centro storico è compreso all’interno del Parco e ne caratterizza gli aspetti naturali e storico-culturali, tanto che l’Area Naturale Protetta potrebbe indifferentemente chiamarsi “Parco di Assisi”.
La città è costruita con la pietra rosa tratta dal Subasio, ha un equilibrio geomorfologico, faunistico e vegetazionale fortemente determinato, infatti nel passato traeva ogni risorsa proprio dall’ambiente dell’attuale parco: materiali lapidei, legnami, prodotti del pascolo e numerose sorgenti d’acqua.
Asisium, acropoli umbra e poi importante municipio romano, iniziò a delineare la sua struttura proprio sull’insediamento romano con i terrazzamenti del pendio, la Piazza del Foro (oggi visitabile insieme a due domus romane) a cui facevano capo le vie principali e sulla quale si affaccia ancora il Tempio di Minerva.
Nel primo Medioevo, i nuclei abitati entro la città murata si innestano sulle preesistenze antiche, anteriori all’XI secolo, con i primi edifici di culto dei quali restano testimonianze nelle cripte della Cattedrale di San Rufino e al Santuario della Spogliazione (in Santa Maria Maggiore).
Assisi però è nota in tutto il mondo per essere il luogo in cui sono nati Francesco e Chiara, per essere la culla del francescanesimo, la città della Pace e dell’Accoglienza. Ecco quindi sorgere la Basilica di San Francesco con gli affreschi di Giotto, Simone Martini e Cimabue, la Basilica di Santa Maria degli Angeli, i Santuari di Rivotorto e di San Damiano, l’Eremo delle Carceri, l’Abbazia di San Pietro.
Nel 2000 Assisi, la Basilica di San Francesco e altri luoghi francescani sono stati dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Spello
La città si adagia sul declivio sud-est del Monte Subasio e si presenta armoniosamente al visitatore nel suo impianto urbano di pietra rosa. Le antiche origini umbre s’impreziosiscono nei secoli di opere straordinarie: imponenti le Porte di epoca romana (Urbica, Consolare e Venere), stupende le mura medievali con il tipico assetto viario, superbi gli affreschi del Pintoricchio (Cappella Bella) e del Perugino (Collegiata di Santa Maria Maggiore), elegante il settecentesco Teatro Subasio.
Ci sono dei luoghi che meritano una visita speciale: Villa Fidelia con i suoi splendidi giardini, Santa Maria di Vico detta Chiesa Tonda, Villa dei Mosaici di Spello, il Complesso di San Girolamo, l’Eremo di San Silvestro e i castelli medievali di Collepino e di San Giovanni.
La natura, il paesaggio e i panorami mozzafiato portano a percorrere sentieri e cammini che stimolano un ritmo lento della vita e una rinnovata spiritualità: l’Anello dell’Acquedotto Romano, il Sentiero degli Ulivi, la Stradetta di Assisi e la Via di San Francesco.
Ma Spello è anche la città dei fiori e dell’Infiorata del Corpus Domini: tappeti e quadri realizzati con milioni di petali decorano vicoli e piazze creando un continuum con gli ormai annuali allestimenti floreali di “Finestre, Vicoli e Balconi Fioriti”.
La sosta a Spello sarà veramente completa quando, immersi nella sua magica atmosfera, si saranno gustate le specialità gastronomiche preparate con i prodotti tipici a chilometro zero.
Nocera Umbra
Un territorio ricco di storia, con le prime testimonianze risalenti al paleolitico inferiore, con sistemi montani e pianori lungo le tante valli fluviali.
Nocera è un nome di origine umbra e proviene da Noukria, ovvero nuova costruzione. Il territorio si sviluppò in età romana grazie alla sua ubicazione lungo la consolare Flaminia, importante arteria che collegava Roma a Rimini.
Nel V secolo d.C. divenne diocesi e da allora, anche per la sua posizione strategica, fu sottoposta a diverse incursioni. Quella dei longobardi, intorno al 570 d.C., fu per la città di Nocera la più significativa, provocando una fusione con la popolazione autoctona.
A fine ‘800, venne casualmente rinvenuta una delle più vaste necropoli longobarde in territorio italiano, caratterizzata da ricchi e numerosi corredi funebri, oggi esposti in prevalenza al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma.
Al Museo archeologico e Centro di documentazione invece, è esposto tutto il materiale archeologico di Nocera e dei siti archeologici territoriali.
Fortemente radicata nel territorio è la presenza francescana fin dalla prima approvazione dell’ordine, grazie sia alla vicinanza con la città di Assisi che alla figura di san Francesco, assiduo frequentatore delle numerose sorgenti nocerine con proprietà curative.
La maestosa Chiesa di San Francesco, oggi sede della Pinacoteca Civica, con i numerosi affreschi e le opere provenienti dalle diverse chiese, ne è l’emblema.
Distrutta da diverse invasioni e dai terremoti, la città presenta ancora oggi una struttura concentrica, dove il nucleo centrale ospita il maschio, una torre medievale molto alta residuo della Rocca dell’XI secolo, simbolo del potere dei Conti. Adiacente alla torre vi è la cattedrale dedicata a Maria Assunta.
La ricchezza della natura e le sue suggestive aree paesaggistiche rappresentano caratteristiche importantissime per un turismo consapevole e responsabile.
Valtopina
Valtopina sorge a ridosso del Monte Subasio, lungo la consolare via Flaminia, tra Foligno e Nocera Umbra, nella Valle attraversata dal Fiume Topino, da cui prende il nome.
Vanta una storia millenaria che affonda le radici in età preromana. Tuttavia, l’identità storico-culturale della comunità inizia a definirsi soltanto dopo la costruzione della via Flaminia (intorno al III secolo a.C.), quando la posizione di Valtopina diventa strategica quale nodo di comunicazione e di scambio.
Molte sono le testimonianze e i resti di età romana, tra Pieve Fanonica, dove si trovano tracce del viadotto costruito in età augustea, e Ponte Rio, dove rimane l’imponente muro di età adrianea. Nel corso dei secoli, la cittadina assunse un ruolo egemonico su tutto il territorio e conobbe secoli fiorenti, segnati dalla costruzione, in epoca medievale, di castelli, monasteri e borghi. Tra le fortificazioni tutt’oggi vitali e operanti, ci sono il Castello di Poggio (XI sec.) e il Castello di Gallano (XII sec.) con il suo borgo medievale.
Da visitare la suggestiva Chiesa di Santa Cristina (XIII sec.), costruita con le pietre del Castello di Poggio.
Valtopina è oggi una ridente cittadina immersa in un paesaggio naturale ricco di risorse, tutte da scoprire. Vanta piccoli borghi suggestivi come Sasso e Giove.
Da vedere il Palazzo Comunale, residenza signorile (primi anni del XX sec.) che ospita il Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina (dove da anni viene organizzata la rinomata “Mostra del Ricamo e del Tessile”), nonché la Chiesa di San Pietro Apostolo all’ingresso del paese.
Tra i prodotti tipici del territorio valtopinese c’è il pregiatissimo tartufo nero, che qui nasce spontaneo grazie alle particolari condizioni ambientali e che, da oltre quarant’anni, viene valorizzato attraverso la famosa “Mostra Mercato del Tartufo di Valtopina”, importante vetrina promozionale per tutta l’Umbria.