Percorso a piedi
1 ora e 20 minuti (soste escluse)
Turistico (grado T)
Distanza: 4,44 chilometri.
Dislivello: +/- 151 metri.
Tipo di strada: sterrata fino ai ponti, poi sentiero.
Punto di partenza: Pian della Pieve.
Adatto a famiglie: adatto a famiglie anche con bambini da 8 anni in su con predisposizione alla camminata.
Attività da fare: trekking.
Focus: due antichi ponti su cui passò Francesco e la cascata “del velo di sposa”.
Accessibilità: punto di partenza con mezzi propri o mezzi pubblici. Il percorso non è adatto a essere percorso in carrozzina. Fondo e dimensione si prestano all’utilizzo della joëlette fino al Ponte Cavaliero, oltrepassato il quale, la forte acclività e la dimensione ridotta di alcuni tratti del sentiero richiedono conduttori capaci e allenati. In caso di forti piogge nei giorni precedenti, il tratto fangoso all’inizio rende assai difficoltosa la progressione.
L’accesso alla base della cascata, essendosi rovinate le infrastrutture a suo tempo predisposte, è riservato agli esperti e non è quindi riportato in traccia.
Per parcheggiare occorre raggiungere le prime case di Pian della Pieve, quindi, appena si vede uno slargo a destra (per chi viene da Assisi), anziché proseguire per Gualdo Tadino, si lascia la strada.
Si entra nella traversa, da tenere fino al primo bivio in discesa a sinistra, dove, in prossimità di un ponte in cemento, si può parcheggiare la macchina, ricordando che nella zona devono passare mezzi agricoli.
Se disponi di un navigatore collegato a Google Maps, puoi seguire le indicazioni cliccando qui.
L’itinerario inizia passando sotto al ponte: immediatamente sulla sinistra si trova la segnaletica ufficiale del sentiero 362 che, senza alcun bivio e con un andamento prevalentemente in leggera salita, conduce al Ponte del Marchetto.
Raggiunto il Ponte, pur mantenendo la stessa direzione, ci si trova ora sul sentiero 351: si prosegue per circa 250 metri e, proprio lì davanti, comparirà il Ponte Cavaliero, che attraversa la forra del Fosso Caviato.
Qui, se si è escursionisti esperti e si indossano calzature adeguate, è possibile raggiungere la confluenza dei due fossi.
Se si vuole completare l’escursione con la vista sulla cascata, bisogna risalire il sentiero 351 per altri 200 metri circa, per poi prendere il sentiero a destra non indicato da segnaletica che, in pochi minuti, porta a destinazione.
Se non si dispone della carta della zona, è importante tornare per lo stesso itinerario, altrimenti si può agevolmente salire al soprastante Poderaccio usando il 351 e poi scendere per la comoda strada inghiaiata che porta al ponte dove è stato parcheggiato il mezzo.
Il percorso, su agevole mulattiera e con scorci di impressionante bellezza, sovrasta la Forra del Marchetto, “sito di precipitosi dirupi” scavato nella roccia dalle acque del Tescio, fino ad arrivare ai ponti Marchetto (Pons luporum) e Cavaliero.
Nel Medioevo, queste due strutture erano fondamentali per la realizzazione di quella che sarà poi chiamata la Strada francescana che collegava Assisi a Nocera, passando per il Castello di Satriano e la Rocca di Postignano.
Di qui, nell’autunno del 1226, transitarono sicuramente i cavalieri di Satriano per riportare Francesco, gravemente malato, alla Porziuncola, dove aveva chiesto di morire.
La discesa alla Forra, meta anche di canyoning, è possibile solo a persone esperte ed attrezzate, ma la vista dall’alto merita già da sola la visita.
Con un breve prolungamento del percorso, si può anche ammirare la cascata che gli abitanti della zona chiamano “del velo di sposa” (in estate potrebbe essere asciutta).
Questa cascata è caratterizzata, come altre in Umbria e nell’Alto Lazio, dallo scorrere dell’acqua su una sorta di scivolo generato dalla pietrificazione di una particolare vegetazione sottostante, con la formazione di una enorme concrezione di travertino.
La discesa al fondo della cascata, visibile in modo ottimale anche dal sentiero, è possibile solo a persone esperte e attrezzate con calzature da escursionismo.